ESTENSIONI

ESTENSIONI | a cura di Maria Laura Bonifazi Una mostra per esplorare il rapporto tra Uomo e Città, tra interno ed esterno. Una riflessione sull’abitare lo spazio urbano, attraverso il poliedrico linguaggio di un'artista profonda e in continua ricerca. Con uno sguardo a caccia di punti di vista inconsueti e non facilmente praticabili, Roberta Buccellati descrive la periferia del ponente genovese in un'astrazione universale delle architetture, come scenografie in attesa di un'azione teatrale. Gli spazi abitati con i quali siamo abituati ad interagire quotidianamente qui appaiono privati della presenza umana, alimentando una visione atemporale in cui i pieni e i vuoti sprigionano energie primordiali. Un tempo rarefatto aleggia su spaccati di una realtà urbana contemporanea e marginale e sospende visioni “di passaggio” che sarebbero state destinate all’oblio, per la velocità con cui transitiamo. Fermare queste immagini ci interroga sulla vera natura dei luoghi soltanto apparentemente disabitati. Utilizzando medium di diversa natura e interconnessi, Roberta Buccellati si serve della fotografia come punto di partenza di una ricognizione che trova esiti competenti e vibranti per tutte le tecniche utilizzate su tela e su carta: l'olio, l’acquerello, gli inchiostri, i riporti fotografici. L’allestimento della mostra include la collezione di auto d'epoca e gli oggetti di design-modernariato di ELAB155, come cerniera fra il mondo funzionale delle cose e il mondo delle idee e dello spirito, nella consapevolezza che una trasformazione urbana e tecnologica responsabile non possa prescindere dalla conservazione, valorizzazione e rimodulazione del passato. In linea con il pensiero di Michelangelo Pistoletto dell’artecittà, l’arte è al centro di una trasformazione sociale in equilibrio fra paradigma naturale e quello dell’artificio. 6 aprile 2024 ore 19:00 | 23:00 14 aprile ore 19:00 | 23:00 La mostra resta aperta al pubblico della manifestazione OPEN HOUSE ROMA sempre con >>>>> aprile alle 11:00 (durata circa 1 ora) >>>>> alle 17:00 (durata circa 1 ora) Lo spettatore potrà immergersi nelle prospettive e visioni di Roberta Buccellati partecipando ad Abitare la soglia, azione performativa in 4 tempi che si concluderà con la realizzazione di un'opera collettiva. Il pubblico occuperà fisicamente gli spazi dell’installazione sperimentando dinamiche di condivisione e convivialità. L’abitare è il luogo dell’essere in cui attraversando una soglia, limite o apertura, è possibile costruire per costruirsi. Genova,1969 Vive a Genova dove insegna, si occupa di didattica museale e porta avanti la sua ricerca pittorica e fotografica. Ha al suo attivo diverse mostre collettive e personali in gallerie e fondazioni. Le sue ultime analisi riguardano prevalentemente il paesaggio urbano, la periferia, i litorali e le fabbriche. Sul suo lavoro hanno scritto: Francesca Bavazzano, Germano Beringheli, Monica Bottino, Domenico Camera, Dario Ferin, Giannina Scorza e Roberto Abbona. ____________________________________________ è un nuovo spazio multidisciplinare aperto, accogliente, dall’atmosfera friendly e dal sapore di casa. Un garage, precedentemente adibito ad attività commerciali, in una zona di confine tra il signorile Talenti, il popolare San Basilio e il residenziale Casal de’ Pazzi Nomentano. La natura ibrida, trasversale, decentrata della sua collocazione e la trasformazione d’uso sono già espressione di una ricerca volta ad un’artigianalità di recupero e di upcycling. ELAB155 é uno spazio complesso che ospita uno studio di architettura, una collezione di auto d’epoca, un laboratorio di restauro, uno studio di pittura, una società di consulenza design e moda ed è vitalizzato da una serie di eventi, workshop, laboratori, mostre. Il valore della condivisione del saper fare e dei progetti é l’anima di questo spazio.
Roberta Buccellati
OPENING
FINISSAGE
tutti i giorni
orario 11:00 | 20:00
PERFORMANCE - Abitare la soglia
domenica 7
sabato 13
Roberta Buccellati
L’immagine è sempre stata per me un mezzo per guardare dritto dentro le cose, individuarne le strutture e bloccarne lo spazio fisico nel quale l’occhio e con esso il nostro essere si muovono. E’ sullo spazio ed in particolare quello urbano che si sofferma la mia attenzione. Spesso gli spazi della città vengono ignorati, o perché parte del nostro quotidiano o perché nascosti. I luoghi diventano di conseguenza non luoghi ed è l’immagine dipinta a farli tornare alla memoria.
ELAB155